Un corrispondente ci comunica (traduzione rapida):
“Le Figaro”, lunedì 24 Maggio 2010, p. 3:
Sotto il titolo: “Riforma costituzionale: i due rimpianti di Balladur” (ex primo ministro francese), il passaggio seguente:
“Orbene, il comitato Balladur si rammarica che la Corte di cassazione abbia “deciso di non trasmettere al Consiglio costituzionale una contestazione relativa alla legge Gayssot che reprime il negazionismo”. Per gli autori del rapporto di tappa [della riforma adottata nel Luglio 2008] tale legge meritava di essere esaminata “riguardo al principio costituzionale della libertà di espressione”.
“In altri termini, il comitato Balladur afferma che la Corte di cassazione ha oltrepassato le sue prerogative e pretende di esercitare il ruolo che la Costituzione attribuisce ai saggi. “Il Comitato si ritiene in dovere di ricordare che il potere costituente” ha “affidato al solo Consiglio costituzionale, e non alle corti supreme degli ordini amministrativo e giudiziario, il controllo della costituzionalità di fondo”, sostiene il comitato”.
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