Smascherare Israele per quello che è

Smascherare Israele per quello che è

SMASCHERARE ISRAELE PER QUELLO CHE È[1]

Se i media internazionali hanno deciso che la politica illegale di Israele è un argomento tabù, lasciamo allora che qualcuno informi la popolazione del pianeta in modo che possa giudicare da sé. Prendiamo ad esempio la recente approvazione da parte di Israele di oltre 3.000 nuove case per coloni israeliani a Gerusalemme, la distruzione dei beni dei palestinesi da parte dei coloni, e un atto di terrorismo perpetrato a Gaza.

Il presunto atto di terrorismo a Gaza ha avuto luogo mercoledì 7 Aprile quando – secondo i testimoni oculari citati dall’International Middle East Media Center – i carri armati israeliani sono avanzati di 500 metri nella zona settentrionale della Striscia di Gaza, aprendo il fuoco contro le case dei civili vicino Jabalya e mandando bulldozer a distruggere coltivazioni e alberi.

Le costruzioni illegali a Gerusalemme

Nonostante le pressioni del suo principale alleato, gli Stati Uniti d’America, per far cessare la costruzione di colonie nei territori occupati, e nei territori che in base al diritto internazionale non appartengono a Israele, la politica di espansione continua rapidamente. A Gerusalemme est, secondo l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, Israele ha di recente approvato progetti per la costruzione di 3.226 nuove case per cittadini israeliani e vi sono piani redatti dal Comune di Gerusalemme per 50.000 nuove case nei prossimi mesi.

Questo, in aggiunta all’approvazione il mese scorso di 1.600 nuove case.

Gli attacchi dei fascisti israeliani

Secondo l’International Solidarity Movement, mercoledì mattina coloni fascisti israeliani hanno distrutto una proprietà palestinese appartenente alla famiglia Al-Kurd di Sheikh Jarrah, a Gerusalemme est. Nonostante le prove fotografiche e testimoniali, i funzionari di polizia chiamati sulla scena si sono rifiutati di esaminare la proprietà distrutta o di arrestare qualcuno dei coloni, decidendo invece di portare via due giovani palestinesi.

Bambini palestinesi gettati sulla strada

Nel frattempo, sempre a Sheikh Jarrah, 475 residenti palestinesi stanno per essere sfrattati dalle loro case da coloni ebrei, secondo la stessa fonte. Questi palestinesi sono i discendenti di 28 famiglie le cui case vennero date loro nel 1956 in base a un progetto congiunto dell’UNRWA[2] e del governo giordano.

60 palestinesi, inclusi 40 bambini, sono stati già scacciati dalle loro case da coloni fascisti israeliani e sono costretti a vivere fuori sul marciapiede senza un posto dove andare, quotidianamente vessati dai coloni razzisti e da membri delle forze di polizia.

Il diritto internazionale è molto chiaro sulla posizione di Israele

L’articolo 46 della Convenzione dell’Aja proibisce la confisca della proprietà privata nei territori occupati[3]. L’articolo 55 della medesima Convenzione esige che “Lo Stato occupante non si considererà se non come ammistratore e usufruttuario degli edifizi pubblici, immobili, foreste e aziende agricole appartenenti allo Stato nemico e che si trovano nel paese occupato. Egli dovrà conservare l’effettivo di tali proprietà e amministrarle in conformità delle regole che concernono l’usufrutto”[4].

L’articolo 49, paragrafo 6 della Quarta Convenzione di Ginevra esige esplicitamente che “La Potenza Occupante non potrà procedere alla deportazione o al trasferimento di una parte della sua propria popolazione civile nel territorio da essa occupato”[5].

La risoluzione n°465 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (approvato nel 1980 all’unanimità) mise in chiaro che “la politica e la prassi di Israele di sistemare parte della propria popolazione e dei nuovi immigrati” nei Territori Occupati costituiscono “un serio ostacolo al raggiungimento di una pace complessiva, giusta e durevole in Medio Oriente”[6]. Il Consiglio di Sicurezza chiese a Israele di “smantellare le colonie esistenti e in particolare di far cessare, con urgenza, la fondazione, la costruzione o la progettazione di colonie nei territori arabi occupati dal 1967, inclusa Gerusalemme”[7].

La sentenza della Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja del 9 Luglio 2004 ha ricordato che “le colonie israeliane nei Territori Occupati Palestinesi, inclusa Gerusalemme est, sono illegali e un ostacolo alla pace e allo sviluppo economico e sociale […]”[8].

Se è vero che non tutti gli israeliani sono a favore di questa politica, è un fatto che il governo israeliano del Primo Ministro Netanyahu sta dietro questa politica di espansione illegale che non fa nulla per generare un clima di pace nella regione: essa piuttosto semina i semi dell’odio e di una maggiore violenza negli anni a venire. Se i media internazionali vogliono fingere di non vedere tutto ciò, è ora qualcuno inizi a informare l’opinione pubblica su quello che sta accadendo.

Timothy BANCROFT-HINCHEY

PRAVDA.Ru

[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://english.pravda.ru/print/opinion/columnists/112939-exposing_israel-0
[2] United Nations Relief and Works Agency for Palestinians Refugees: Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei profughi palestinesi.
[3] http://www.studiperlapace.it/view_news_html?news_id=20041031202458
[4] Ibidem.
[5] http://files.studiperlapace.it/spp_zfiles/docs/20041031171801.pdf
[6] http://domino.un.org/UNISPAL.NSF/0a2a053971ccb56885256cef0073c6d4/5aa254a1c8f8b1cb852560e50075d7d5
[7] Ibidem.
[8] http://www.mefacts.com/cached.asp?x_id=10616

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Recent Posts
Sponsor