Da Ernst Nolte, NAZIONALISMO E BOLSCEVISMO – La guerra civile europea 1917–1945, Sansoni Editore, Firenze, 1988, pp. 21-22:
“Se Hitler avesse vinto la storiografia nell’Europa dominata dai tedeschi e certamente anche in gran parte del resto del mondo sarebbe consistita per secoli nella celebrazione delle azioni del Führer. Secondo tutte le stime umane una dehitlerizzazione sarebbe impossibile. Forse gli uomini – a prescindere dalle vittime delle quali non si parlerebbe – sarebbero più felici poiché sarebbero privati del bisogno di confrontare e di ponderare; certamente molti degli attuali antifascisti tardivi sarebbero convinti e stimati seguaci del regime. Solo per il pensiero storico e per le revisioni non vi sarebbe posto e quindi gli storici in questo sistema verrebbero considerati come antitipi e non avrebbero diritto all’esistenza”.
in sostanza mi pare di capire che Nolte voglia dire che chi impedisce agli storici una libera ricerca ed un libero confronto…
NON è DEMOCRATICO!
e sono d'accordo.
Daltanius
daltà, non indorare la pillola: senza Stalingrado niente democrazia!
Sig. Carancini, vorrei avere, se possibile, un suo punto di vista sul saggio di Nadine Fresco su Rassinier. Ho letto che mette in dubbio la sua appartenenza alla Resistenza e così via. Nel fuoco incrociato di opinioni e saggi diventa sempre più difficile capirci qualcosa. Se potesse chiarire alcuni punti le sarei grato.
Massimo Villivà
perchè ? dopo Stalingrado qualcuno ha visto la Democrazia ?
Daltanius
tu per primo, altrimenti non staresti qui a dire la tua.
per il signor villivà: tra qualche giorno mi dovrebbero mandare un commento sul libro della fresco. 😉