“Durante la mia adolescenza e giovinezza, avevo in odio il fatto che si facesse di tutto per convincere la gente e insegnare nelle scuole che la liberazione dal nazifascismo era stata tutta e soltanto, o in massima parte, opera della resistenza partigiana, in particolare (così si diceva nella mia Toscana) di quella comunista e al massimo un pochino anche azionista. Siccome un po’ di storia la sapevo, mi chiedevo: e i partigiani cattolici? E i poveri soldati “badogliani”, quelli del regno del sud? E gli alleati, che erano stati quelli che sul serio avevano vinto la guerra? Poi, il vento è cambiato: ora sembra che i partigiani comunisti al massimo buttassero la gente nelle foibe o si dessero a infami e indiscriminate vendette perché a loro volta volevano instaurare il regno del terrore e la repubblica bolscevica asservita a Mosca, mentre tutti i meriti vanno agli altri, i cosidetti “bravi ragazzi venuti da Oltreoceano per liberarci”…Per contro, è obbiettivo che la vittoria sul nazismo si sia in gran parte dovuta proprio a Stalin e ai comunisti. Vogliamo celebrare la Liberazione? Benissimo: allora una parte della gloria e dell’onore vanno anche a Stalin. Piaccia o no”.
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=32063
….sempre per chi la vuole celebrare….
Daltanius