Elie Wiesel esige che l’Ungheria si doti di una legge antirevisionista! Il 10 Dicembre 2009, il sito Hu-lala, “L’attualità ungherese in francese”, riprendendo il dispaccio Reuters della vigilia, ha messo in linea l’articolo seguente:
http://www.hu-lala.org/?p=3406
WIESEL: “LA VERGOGNA DELLA VOSTRA NAZIONE”
In visita in Ungheria mercoledì, Elie Wiesel, sopravvissuto dell’Olocausto divenuto scrittore, e Premio Nobel della Pace, ha fustigato con parole molto dure l’estremismo in Ungheria. Durante una conferenza in Parlamento nel quadro del “Jewish Hungarian Solidarity Symposium”, ha anche consigliato di proibire il negazionismo.
Erano più di sessant’anni che Elie Wiesel, deportato al campo di Auschwitz da un villaggio romeno sotto controllo ungherese e il cui padre era lui stesso ungherese, non tornava in Ungheria. E’ in un paese in recessione economica, colpito in pieno dalla crisi e dove l’estrema destra antisemita è sempre più forte, che quest’uomo di 81 anni è sbarcato.
“Dovunque vada nel mondo e dove l’Ungheria venga menzionata, la parola che segue è: antisemitismo”, ha detto durante la conferenza.
Rivolgendosi al suo uditorio e, simbolicamente, a tutta la nazione ungherese ha dichiarato: “Vi esorto a fare qualcosa di più che denunciare gli elementi antisemiti e le espressioni razziste nella vita politica e in certe pubblicazioni ungheresi. Penso che facciano vergogna alla vostra nazione e suscitino la paura della comunità ebraica e delle altre minoranze, come i Rom. […] “Vi chiedo, perché non seguite l’esempio della Francia e della Germania dichiarando che il negazionismo non è solo indecente ma anche illegale? In questi due paesi, i negazionisti vanno in prigione”.
Puntando il dito contro la Magyar Garda affiliata al partito Jobbik, Elie Wiesel ha anche fatto appello agli ungheresi a respingere i movimenti estremisti che si sono sviluppati in questi ultimi anni, mettendo in guardia contro quelli che ha definito “i pericoli dell’indifferenza”.
Il partito d’estrema destra Jobbik ha ottenuto circa il 15% dei voti alle elezioni europee nel Giugno scorso e, se i sondaggi saranno confermati, conquisterà dei seggi al Parlamento ungherese alle elezioni del 2010. Incoraggiato dalla crisi economica e sociale che attraversa il paese, la sua retorica aggressiva verso le minoranze ebraica e rom ha rinnovato fratture profonde e antiche nella società ungherese.
Elie Wiesel è uno scrittore americano francofono, nato in Romania il 30 Settembre 1928. Per la sua opera consacrata in buona parte allo studio della Shoah ha ricevuto il Premio Nobel della Pace nel 1986.
FINE
E’ sufficiente ricordare le affermazioni fatte nel 1968 da questo stesso Premio Nobel della Pace (della Pace!): “Tout juif, quelque part en lui, devrait se ménager une zone de haine– une haine saine et virile– pour ce que l’Allemand personnifie et pour ce qui persiste dans l’Allemand. Agir autrement serait trahir les morts”: Ogni ebreo, da qualche parte dentro di sé, dovrebbe serbare una zona di odio – un odio sano e virile – per quello che il tedesco personifica e per quello che persiste nel tedesco. Agire altrimenti sarebbe come tradire i morti (“Rendez-vous avec la haine”, Legends of Our Time, New York, Avon Books, 1968, p.1778). Link: http://radioislam.org/islam/french/textes/wiesel.htm .
E’ ancora lui che, il 7 Dicembre del 2006 sul giornale “Le Point”, firmò un “Appello ai leader europei per fare ostacolo al ritorno della barbarie”, e cioè per isolare l’Iran in vista di un attacco contro questo paese da parte di Israele: http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1819¶metro=
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