Luigi De Magistris ha scritto ieri un articolo, su il Fatto Quotidiano, intitolato “L’Europa con la toga”, in cui giudica positivamente il fatto che il Trattato di Lisbona rafforzi “i poteri del Parlamento Europeo anche su giustizia, sicurezza e cooperazione giudiziaria”.[1]
Scrive a tal proposito l’ex magistrato: “Per contrastare una criminalità organizzata così forte, penetrata nell’economia e nella politica tanto da condizionare il funzionamento democratico delle Istituzioni, non è più sufficiente l’azione dei singoli Stati…ma c’è bisogno di un’azione che provenga dall’Unione Europea”.[2]
Quello che De Magistris però non dice è che queste lodevoli intenzioni hanno il loro lato sottaciuto: il 19 Settembre scorso infatti il Telegraph avvertiva che l’Unione Europea sta spendendo decine di milioni per sviluppare tecnologie “orwelliane” designate a setacciare Internet e le immagini delle telecamere a circuito chiuso.[3]
L’aspetto più inquietante della questione è che il Progetto Indect, così si chiama questo gigantesco sistema di controllo, si propone il “monitoraggio continuo” di “siti web, forum di discussione, gruppi usenet, server di file, reti p2p e singoli computer” per scoprire i “comportamenti anormali” delle persone.[4]
L’allarme del Telegraph è stato generalmente ignorato dai media “mainstream”: in Italia ne ha però parlato Punto Informatico, secondo cui “la Precrimine inglese e il sistema proattivo anticracker di Singapore sarebbero bazzecole in confronto a Indect”, il cui scopo è “il più ambizioso sistema di monitoraggio, analisi e profilazione statistica della popolazione europea di cui si abbia notizia”.[5]
Come ha detto Shami Chaktabarti, direttrice dell’associazione per i diritti umani Liberty, “Profilare l’intera popolazione invece di controllare i singoli individui sospetti è un passo sinistro in ogni società”.[6]
On. De Magistris, permette una domanda? Cosa c’entra la lotta al crimine organizzato con l’attività degli psicopoliziotti dell’Università di York – aggregati al progetto Indect – addetti al monitoraggio dei social network, monitoraggio che si spinge fino all’”analisi dei sentimenti”?[7]
Lei è un membro importante del Parlamento europeo, presidente di una delicata Commissione di controllo: perché, oltre a occuparsi della corruzione di casa nostra, non dà un’occhiata a come l’Unione Europea spende le tasse dei suoi cittadini?
[1] il Fatto Quotidiano, Sabato 24 Ottobre 2009, p. 18.
[2] Ibidem
[3] http://www.telegraph.co.uk/news/uknews/6210255/EU-funding-Orwellian-artificial-intelligence-plan-to-monitor-public-for-abnormal-behaviour.html
[4] http://rawstory.com/08/news/2009/09/20/project-indect-an-ai-to-police-all-of-europe/
[5] http://punto-informatico.it/2711665/PI/News/indect-una-precrimine-europea.aspx
[6] http://www.telegraph.co.uk/news/uknews/6210255/EU-funding-Orwellian-artificial-intelligence-plan-to-monitor-public-for-abnormal-behaviour.html
[7] Ibidem.
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