AFFARE ZÉNITH: LA LICRA RIGETTATA DI FRONTE A FAURISSON[1]
Dal blog di John Bastardi Daumont, 27 Ottobre 2009
Lo scorso 22 Settembre, la LICRA (rappresentata da Christian Charrière-Bournazel, presidente del Foro di Parigi, e da Alain Jacubowitz) aveva chiesto 15.000 euro e la condanna di Robert Faurisson per contestazione di crimini contro l’umanità.
Il 27 Ottobre, la diciassettesima chambre correctionnelle ha deciso che quest’associazione non avrà nulla.
Il professor Faurisson è stato assolto, la LICRA rigettata in tutte le sue richieste.
La LICRA aveva chiesto la sua condanna, e quella di Dieudonné, per “contestazione di crimini contro l’umanità” (e cioè, secondo una legge del 13 Luglio 1990, per revisionismo) perché, il 26 Dicembre 2008, allo Zénith, Dieudonné diede la parola a Faurisson, che ne approfittò per dire al pubblico che , malgrado le sue ripetute condanne, non aveva cambiato opinione.
Più precisamente, le parole dette da Faurisson sul palco dello Zénith, e perseguite dalla LICRA per citazione diretta, erano state le seguenti:
“Voi non sapete quello che dico, quello che sostengo. Alcuni di voi, la maggior parte di voi, non lo sanno, o sanno quello che i media osano dire su di me: tutte le sciocchezze che possono attribuire ai revisionisti. Voi sapete che esiste in Francia una legge speciale che permetterà al nostro amico di ritrovarsi molto presto alla diciassettesima chambre, come vi sono stato io un numero di volte che non sono in grado di dirvi. Posso dirvi semplicemente questo, che, in base alla legge, non ho il diritto – quello che tu hai detto così bene – non ho il diritto di dire cosa esattamente è il revisionismo, quello che costoro chiamano negazionismo. Se costoro amano chiamarmi negazionista, io chiamo loro affermazionisti, e voi scriverete le parole come vorrete (…)
E’ da 34 anni che nel mio paese vengo trattato da palestinese e non posso trattenermi dal fare causa comune con loro”.
In un primo tempo, la LICRA, “scioccata” da questa dichiarazione fatta da questo revisionista di fama mondiale davanti a 5.000 persone che l’applaudivano, aveva diffuso il seguente comunicato:
“Dopo un consulto con la sua commissione giuridica, il Presidente della LICRA, Patrick Gaubert, stima che il reato di apologia di negazionismo è costituito dal deplorevole spettacolo offerto da Dieudonné e Faurisson allo Zénith di Parigi (…) e chiede dunque ufficialmente alla Procura di iniziare le dovute azioni”.
La difesa ha ricordato al tribunale e a questa “commissione giuridica” che il reato di apologia di negazionismo non esiste da nessuna parte del codice penale e che nella fattispecie conviene avere un’analisi stretta del diritto: violazione, oppure no, della legge Gayssot.
La difesa ha anche cercato di spiegare che in Francia, la LICRA non ha – ancora – il diritto di ordinare alla Procura di iniziare delle azioni ma deve, come tutti i cittadini, sporgere querela.
Essa ha dimostrato che quando Faurisson dice di essere “revisionista”, egli riassume con franchezza e con assoluta chiarezza ciò che è; egli non “sottintende” nulla.
Ora, il diritto penale è d’interpretazione stretta.
E’ stato un onore del difensore quello di rappresentare colui che si è spesso soprannominato da sé “il condannato in anticipo”.
In questo 27 Ottobre 2009, c’è la soddisfazione di vederlo assolto dalla diciassettesima chambre correctionnelle dalle azioni ingiustamente intraprese contro di lui dalla LICRA.
John Bastardi Daumont
Avvocato al Foro di Nizza
[1] http://www.john-bastardi-daumont.over-blog.com/article-affaire-du-zenith-la-licra-deboutee-face-a-robert-faurisson-38315002.html
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