In Austria, come in Germania, la repressione antirevisionista sembra scatenarsi con una violenza sempre maggiore. Lo si è visto con il processo iniziato il 27 Maggio – e che si è concluso il 17 Giugno con la condanna a due anni di prigione senza condizionale – da parte del Landgericht di Klagenfurt contro una persona di nome Herbert Schweiger.
Chi è Herbert Schweiger? E’ un pubblicista di 85 anni molto noto in Austria. E’ autore di diversi libri nei quali, certo, ha sempre espresso idee nazionaliste, ed è un uomo che ha militato nella stessa direzione. E’ forse un reato? Bisogna credere di sì, in base a quello che ha deciso la giustizia austriaca che, per due libri scritti da Schweiger, l’ha condannato a due anni di prigione.
Certo, Herbert Schweiger era stato già giudicato e condannato più volte per le sue idee nazionaliste, senza tuttavia che le condanne si traducessero in una richiesta di carcerazione.
Cosa è stato imputato esattamente questa volta all’accusato?
Di aver detto in un caffè, secondo la testimonianza di un giornalista che è andato apposta al processo a testimoniare, che gli ebrei sono “l’eterno nemico che bisogna eliminare” (der ewige Feind, der ausgemertz gehört). Durante l’udienza del 17 Giugno si è parlato tanto di questa frase – che l’imputato nega di aver pronunciato – che dell’oggetto propriamente detto dell’accusa, e cioè che scrivendo e diffondendo due libri intitolati “Wahre dein Antlitz” e “Deutschlands neue Idee”, Schweiger aveva commesso gli abituali delitti di revisionismo, negazione dell’Olocausto ecc., rappresentativi, secondo l’interpretazione dei giudici, di apologia del nazionalsocialismo, reato che in Austria è passibile di una pena massima di 20 anni. I titoli dei due libri, apparsi rispettivamente nel 1963, e cioè 46 anni fa, e nel 2004, potrebbero essere tradotti come “Difendi la tua dignità” e “Una nuova idea della Germania”.
Per capire quanto la condanna sia scandalosa, indipendentemente dall’età del condannato, bisogna conoscere qualche particolare del diritto austriaco.
Per i reati importanti esistono due tipi di corte, o di “sottotribunali”, che si costituiscono ogni volta all’interno dei tribunali esistenti, che in Austria sono 20 e la cui denominazione ufficiale è “Landgericht”. Il primo tipo di corte così formata è costituita da due giudici professionisti, tra i quali figura il presidente, e da due giurati popolari. In teoria queste quattro persone sono da considerare come quattro giudici di pari importanza, poiché decidono a maggioranza della colpevolezza o meno dell’imputato e della pena da infliggere, da una parte, per dei reati specificatamente designati, e dall’altra per i reati per i quali la legge prevede una pena massima di 10 anni.
Per i reati molto gravi – omicidi, stupri e, beninteso, la diffusione di libri revisionisti! – il tribunale è composto di 3 giudici professionisti e di 8 giurati. Particolare importante: gli 8 giurati decidono solo se per loro l’imputato è colpevole o no. Dopo, i 3 giudici professionisti si uniscono agli 8 giurati per decidere, tutti assieme e a maggioranza, la pena da comminare all’imputato, nel caso quest’ultimo sia stato dichiarato colpevole dagli 8 giurati.
Così è avvenuto con Herbert Schweiger, vale a dire con un esponente di questa nuova categoria di “grandi criminali”, colpevoli di leggere e diffondere libri proibiti.
Sui 4 capi d’accusa contro l’imputato – tutti assimilabili al revisionismo – i giurati hanno stabilito che l’imputato era colpevole di un solo capo d’accusa. Malgrado ciò, il tribunale ha pronunciato una pena di 2 anni contro un uomo di 85 anni colpevole di non pensare come si conviene.
Certo, il coraggioso e infaticabile difensore dei revisionisti, il dr. Herbert Schaller, ha fatto appello contro la detta decisione, che non è dunque ancora esecutiva. Ma bisogna sapere che, in casi del genere, l’appello non può riguardare che l’entità della pena. Infatti, la decisione presa dagli 8 giurati è, salvo il giudizio di cassazione davanti all’”Oberste Gerichtshof” di Vienna, inappellabile.
Nessuno dubita che nel caso Schweiger la presenza dei 3 giudici professionisti sia stata decisiva per comminare una sanzione manifestamente sproporzionata.
Carancini, dilla tutta dai…si tratta di istigazione all'odio e apologia di nazismo, non "candido" revisionismo e basta…
Herbert Schweiger, 86 anni, exWaffen-SS, sostiene: «Il nostro
tempo è venuto e presto avremo
un altro leader come Hitler». Il suo pensiero è veicolato
dai siti neonazi di mezzo mondo.
«L’Ebreo a Wall Street è responsabile dell’attuale crisi economica. È lo stesso del 1929, quando il 90 per cento del denaro era nelle mani degli Ebrei». Non sono solo farneticazioni di un vecchio nostalgico.
Perché il fenomeno neonazista
in Austria è in crescita. E trova sostegni politici e finanziari
inquietanti.
levi primo ( ebreo internato ad Auschwitz-Monowitz) : “Se questo è un uomo “
Pag. 55 : Inviato nell'infermeria denominata Ka-Be,costituita da 8 baracche che "contengono permanentemente un decimo della popolazione del campo"…
Pag.190 "di avere diritto a quaranta ( 40 ) giorni di isolamento e quindi di riposo"
In Auschwitz erano presenti contemporaneamente oltre 60.000 internati, quindi 6.000 internati OGNI giorno erano ricoverati in ospedale .
Strano campo di STERMINIO dove gli sterminandi hanno DIRITTI !
Auschwitz-Monowitz non era un campo di sterminio lo era Auschwitz-Birkenau. Lo dov
resti sapere Waa, visto che ti interessi di questo dalla mattina alla sera.
Quindi a Monowitz vigeva un regolamento diverso da Birkenau?
Da dove si evince ciò?
ormai la difesa del mito della shoà è divenuta la questione più urgente per il sistema di potere in 3/4 d'Europa !
si ha talmente paura che la verità venga fuori che l'isteria persecutoria ha oltrepassato ogni limite di sopportazione.
Daltanius
Sante parole Daltanius, la sopportazione sta infatti finendo…. ma il potere globale (finanziario e politico) detenuto da "loro" è pressochè inattaccabile.
Bob 64