Il giudice ha fatto sapere a Töben che il processo non riguardava le sue convinzioni sul tale o sul talaltro argomento, se l’Olocausto è avvenuto oppure no, ma unicamente sul fatto di sapere se egli era colpevole di non aver osservato gli ordini che gli erano stati imposti dai precedenti magistrati, e cioè di eliminare dal suo sito il materiale che costituiva offesa per la comunità ebraica.
Töben ha finito per presentare le sue scuse al giudice, “delle scuse senza riserva”, per aver offeso il tribunale, poiché questa non è mai stata sua intenzione. Tuttavia, egli non rinnega nulla delle sue convinzioni revisioniste; ha anche precisato al giudice che gli ordini ricevuti dagli altri magistrati non erano affatto “ragionevoli”, e che li ha considerati come “assurdi”. Questa cosa, a quanto sembra, ha messo in imbarazzo l’attuale giudice, il quale ha dunque bisogno di riflettere per un po’.
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