Il pretesto per il varo della legge antirevisionista è stato fornito da una manifestazione, indetta lo scorso 18 Aprile al Castello di Buda dalla Magyar Garda (Guardia Magiara, foto), per protestare contro l’indizione – anche in Ungheria – della Giornata della Memoria per ricordare l’Olocausto.
L’Ungheria è il paese dell’est europeo più colpito dalla recessione mondiale, e la gente è indignata dal fatto che il governo, per uscire dalla crisi, sta smantellando lo stato sociale: tagli alla sanità e all’università, vendita dei “gioielli di stato”, eliminazione della tredicesima ai pensionati e aumento dell’età pensionabile (http://it.peacereporter.net/articolo/15654/L ).
E’ probabile che l’introduzione della legge antirevisionista sia stata chiesta al governo dai vertici dell’UE, nel quadro degli aiuti economici chiesti dall’Ungheria per fronteggiare la crisi.
Cerchiamo di non confondere mai la critica a Israele con l’antisemitismo, seppur mascherato dal revisionismo storico.
Ricordare la Shoà serve a tenere presente di quali azioni abiette possa essere capace l’uomo quando disprezza l’immagine di Dio che è in lui ed in ogni altro essere umano.
eh si…. l’uomo è capace di azioni tremende che hanno effetti davvero tragici…tipo i bombardamenti di Dresda… e le bombe atomiche in Giappone…
Laura
Trovo demenziale equiparare una azione tecnica,quale la ricerca storica,con l’antisemitismo.
“Cerchiamo di non confondere mai la critica a Israele con l’antisemitismo, seppur mascherato dal revisionismo storico”.
Certo, come no! Come ho fatto a non pensarci sino al momento di leggere il commenrto di Andrea.
– Il revisionimo storico altro non è che antisemitismo in maschera! Andrea docet.
Allora qualcuno spieghi il perché questi “revisionisti” fanno così tanta paura. Se le loro sono solo “farneticazioni”, tanto varrebbe lasciarli nel loro brodo, tanto più che il gran pubblico non conosce i siti revisionisti né le case editrici che pubblicano i testi di Faurisson, Graf, Mattogno ecc.
La “critica a Israele” va condotta eccome anche in sintonia con la revisione del c.d. “Olocausto” e di tutta la storia della Seconda guerra mondiale. La verità è che i problemi di oggi sono gli stessi degli anni Trenta, ma in più rispetto ad allora c’è che le “plutocrazie” hanno dalla loro sessant’anni di lavaggio del cervello.
Ha proprio ragione. La verità ci renderà liberi.
Qualcuno spieghi ad Andrea (l’amico della shoa) che un tempo c’erano pure le prove dei 4 milioni di gasati ad Auschwitz (cfr. http://www.olokaustos.bal) poi le hanno perse per strada… come la confessione del comandante di Mauthausen di aver “gasato” 700.000 prigionieri in un vicino castello, e con tanto di timbro delle autorità competenti…
ma perchè tanti scettici? bastava fermarsi a Norimberga, dico io!