Nemmeno il più piccolo frammento di osso è stato trovato in una qualunque delle presunte fosse comuni. La “prova” che viene presentata in tre delle sedici pagine di foto a colori consiste in nulla più che cartucce di pallottole consumate, presumibilmente tedesche, trovate vicino a qualcuna delle presunte fosse comuni – ma non è stato trovato nemmeno il più piccolo osso o il frammento dei vestiti di una vittima, o di chiunque altro. Nelle 16 pagine di foto a colori, a parte le cartucce delle pallottole, tutto quello che si può vedere sono tetri scenari di fattorie russe in rovina e cosiddetti “testimoni oculari” che appaiono come i più patetici “scemi del villaggio” che si possano trovare.
Il libro non è semplicemente l’opera di un solitario mitomane in abiti talari, ma è il prodotto di una importante collaborazione con lo Yad Vashem e l’UHSMM [United States Holocaust Memorial Museum]. Il libro è anche un “National Jewish Book Award Winner” [vincitore del premio nazionale ebraico del libro]. Sul retro della copertina, Deborah Lipstadt ci dice che “Il suo [di padre Desbois] contributo alla storia e alla memoria umana, per come è stato registrato in questo importante libro, è incommensurabile”. Il libro è stato anche “pubblicato con il sostegno dell’USHMM”.
Bene, il libro smantella tutto quello che ci è stato detto sugli Einsatzgruppen – questo è il suo contributo alla storiografia, ed è davvero un grande contributo. Dove Desbois si aspettava di trovare prove forensi sostanziali, non ha trovato assolutamente nulla se non semplice spazzatura. Per coprire il suo fallimento, Desbois fa ricorso alla vecchia storia che i nazisti riesumarono tutti i corpi molto tempo dopo che le vittime erano state fucilate, e che le bruciarono all’aperto, da qualche parte. Bene, vi sarebbero dovute essere ancora grandi quantità di frammenti di ossa, se questo è il modo in cui andarono le cose.
Uno deve leggere il libro da sé, per capire che la mistificazione è davvero putrida per quanto è grossa. E’ anche un’ulteriore ragione per chiedere che i “revisionisti” che ancora credono all’insensatezza dell’”Olocausto mediante pallottole”, Mark Weber e David Irving in modo particolare, presentino qualche prova seria o la smettano con la loro vigliaccheria. Il cosiddetto Olocausto è davvero una sporca MISTIFICAZIONE. Non ci fu nessun programma di sterminio, né mediante gas né MEDIANTE PALLOTTOLE. Desbois, senza capirlo, ci fornisce la più grande prova indiretta che si possa immaginare.
Leave a comment