E’ possibile trovare delle interessanti notizie, sia sull’opera di Rassinier in generale che su quest’ultimo libro, nella pregevole tesi di laurea di Jean Plantin dedicata al fondatore del revisionismo dell’Olocausto (http://vho.org/aaargh/fran/livres3/JPRassinier.pdf ). In particolare, nel capitolo 2 della seconda parte (Pie XII, le pape outragé) è possibile leggere le frasi seguenti:
“L’opera di Rassinier [L’Operazione “Vicario”] fu nel complesso ben accolta negli ambienti cattolici e anche tra le più alte sfere della Chiesa. In guisa di conclusione a questa questione del “Vicario” ci è sembrato interessante citare un estratto della lettera, datata 24 ottobre 1965, che Mons. Georges Roche, Superiore Generale dell’Opus Cenaculi del Vaticano, indirizzò a Paul Rassinier:
“Ho letto il vostro libro L’Operazione “Vicario” e questa lettura mi ha sconvolto. Voi conoscete, in San Luca, la parabola del buon Samaritano (gli scismatici e gli atei di quel tempo)…Ateo e libero pensatore, voi siete, ai miei occhi, il buon Samaritano. Voi siete e sarete a lungo il rimprovero vivente per tutti quei sacerdoti e tutti quei leviti che, alla maniera di Pilato, si lavano le mani di fronte a questa criminale operazione “Vicario” e, con il loro silenzio e la loro codardia di fondo diventano, davanti alla storia, i complici dei “briganti” che non potendo più uccidere Pio XII, vogliono ucciderne la memoria…
Vi ringrazio con tutto il fervore della mia anima, a nome di tutti quelli che, fedeli alla memoria incorruttibile di Eugenio Pacelli, non hanno la vostra cultura storica, il vostro talento letterario, e forse (lo dico arrossendo) il vostro coraggio tanto ammirevole quanto indomabile”.
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