Lady Renouf ha rivendicato il proprio ruolo nell’esito positivo del caso Töben, affermando che continuerà a lavorare per la causa dei revisionisti e per la libertà di ricerca storica, contro ogni divieto e tabù: “Questo per me non è un hobby – sento che è una responsabilità. Ora che so che le persone vengono imprigionate per le loro opinioni, non posso smettere di cercare di fare qualcosa”.
“Abbiamo ottenuto un grande successo”, ha aggiunto, “il dr. Töben non è stato condannato e questo paese non è stato costretto a uniformarsi alle leggi tedesche contro la negazione dell’Olocausto. Abbiamo dimostrato che il Mandato d’Arresto Europeo è troppo vago per essere utilizzato al riguardo”.
“Se non fossi intervenuta, [Töben] sarebbe ora in Germania in prigione e in questo paese le leggi anti-revisioniste sarebbero passate dalla porta di servizio”. Come è stato riconosciuto dagli osservatori, Lady Renouf ha assunto uno specialista di estradizioni e ha convinto Töben a permettere ai suoi legali di fondare la difesa sull’imprecisione del mandato di arresto, piuttosto che sul merito delle proprie opinioni.
Lady Renouf ha detto di aver finanziato le proprie attività a sostegno dei revisionisti “con qualche difficoltà”, utilizzando i propri risparmi, e vendendo la propria collezione d’arte e i cimeli di famiglia, perché “gli ebrei con cui ho a che fare nel mio lavoro sono sionisti, e così il mio lavoro è diminuito”.
Lady Michele è stata cacciata nel 2003 dal Reform Club dopo aver portato lì come ospite David Irving. Attualmente è minacciata di espulsione da un gruppo di discussione londinese, l’European Atlantic Group. I suoi critici “dicono sempre che sono affascinante ma sinistra”, ha detto, “perché se mi incontrate di persona non troverete l’”odio” di cui mi accusano”. Negando di essere antisemita, ha aggiunto: “Sono contraria alla religione ebraica, non agli ebrei”.
Ma che stanno a na’ festa de carnevale?
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