Nei giorni scorsi il tabloid tedesco Bild ha pubblicato con grande enfasi un articolo, ripreso puntualmente da buona parte dei media italiani (vedi su tutti Il Messaggero: http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=10992&sez=HOME_INITALIA&npl=&desc_sez ), sul presunto ritrovamento, in un appartamento di Berlino, dei progetti architettonici originali di Auschwitz. Il ritrovamento in questione è stato definito “uno scoop storico”, in quanto dimostrerebbe in maniera definitiva la presenza delle camere a gas omicide in tale campo.
Ma le cose stanno veramente così?
Dopo lo storico israeliano Israel Gutman, dell’Istituto Yad Vashem di Gerusalemme, che ha dichiarato l’8 Novembre a Ynet (http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-3619600,00.html ) che i documenti “scoperti” a Berlino non apportano nulla di nuovo (“nothing new”), è stata la volta del “grande esperto” dell'”Olocausto”, il canadese Robert Jan Van Pelt, a dichiarare al quotidiano israeliano Haaretz (http://www.haaretz.com/hasen/spages/1035958.html ) che i documenti in questione non sono quelli di un “campo della morte” (“not of a death camp”).Da qui la reazione di un commentatore che ha preferito rimanere anonimo, il cui testo presento a seguire:
“Dopo un can can mediatico di una settimana, seguito alla pubblicazione – da parte del giornale Bild – dei nuovi piani di Auschwitz comprendenti una “camera a gas”, un “leading expert” (l’ebreo Robert Jan Van Pelt) ha squalificato pubblicamente questi documenti.
Van Pelt, in effetti, riconosce (vedi il suddetto articolo di Haaretz) che la famosa “camera a gas” enfatizzata da Bild, di cui i media si sono tanto riempiti la bocca, quella, dunque, che costituirebbe la prova della Shoah, è in realtà conosciuta assai bene dagli specialisti come una banale…camera di DISINFESTAZIONE, e non di sterminio.
Dove si trova, allora, la “vera” camera a gas? Ahi! Sulla pianta non compare. Piccolo problema.
Comprenderete quindi perchè Van Pelt non esiti a squalificare questi piani, che definisce falsi. Prima che un lettore di Bild, più malizioso della media, capisca che tali documenti provano che non c’erano camere a gas omicide a Auschwitz, Van Pelt ha preferito mettere le mani avanti. Quest’uscita gli ha permesso in sovrappiù di infangare i tedeschi, sostenendo che hanno manipolato i piani in questione.
Fate attenzione allo status di questi piani, che nel giro di qualche giorno sono passati da “PROVA INCONTESTABILE” del genocidio per mezzo della camera a gas, a FALSO DOCUMENTO, poiché non recano nessuna traccia di camere a gas omicide. Divertente, no? E nel frattempo la propaganda continua”.
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