Criminali di guerra: due pesi e due misure

Criminali di guerra: due pesi e due misure

Letto sul settimanale Rivarol (1 rue d’Hauteville, 75010 Paris), numero d’estate, dal 1 Agosto al 4 Settembre 2008, a pagina 12:

MEMORIA SELETTIVA

di Henry Boulade

Milivoj Asner (o Georg Aschner secondo l’ortografia tedesca delle sue generalità), nato nel 1913 a Daruvar (una città croata che si trovava allora in Austria-Ungheria), ha recentemente fatto l’attualità della stampa internazionale. Per il semplice motivo che questo vecchio signore – che il Centro Simon Wiesenthal accusa di crimini contro l’umanità e che era considerato decrepito – è stato visto, apparentemente in piena forma, sulle strade di Klagenfurt, durante le festività dell’Euro Foot (2008). Asner – che figura in quarta posizione sulla lista dei “nazisti” (1) che sono ricercati dall’implacabile vendetta di Efraïm Zuroff – sarebbe stato ufficiale di polizia, nella regione di Pojega, all’epoca in cui Ante Pavelic dirigeva la Croazia, ed a quel titolo, avrebbe contribuito alla deportazione di un certo numero di Ebrei, di Serbi e di Zingari. Essendo cittadino austriaco, Vienna ha fino ad ora rifiutato la sua estradizione, invocando, allo stesso tempo, per non perseguirlo, sia la prescrizione del reato che il suo cattivo stato di salute. Come di consueto, la procedura messa in atto contro questo quasi centenario è altamente contestabile: il dossier che lo riguarda – guazzabuglio di pettegolezzi raccolti qua e là da un aspirante giornalista in cerca di pubblicità – è molto scarno e le Cancellerie austriaca e croata avrebbero probabilmente voglia di chiuderlo, senza darvi seguito. Dopotutto, non è ciò che hanno fatto le Autorità israeliane quando la Giustizia lituana e polacca hanno loro richiesto di interrogare alcuni partigiani ebrei sui quali pesano delle pesanti presunzioni di crimini? Il caso di Solomon Morel è senza dubbio il più conosciuto. Nato nel 1919, a Grabowo, e serenamente deceduto a Tel Aviv nel 2007, Morel, nel 1945, aveva diretto, per conto del NKVD polacco, i campi di concentramento di Zgoda e di Jaworzno. Nel primo di quei Campi, vi furono 1.700 detenuti – civili tedeschi o partigiani anti-comunisti – che morirono di dissenteria, di tifo o sotto tortura, e nel secondo, all’incirca 7.000. Convocato dalla giustizia del suo Paese, Morel lasciò precipitosamente Katowice nel 1992, per rifugiarsi in Israele, dove le Autorità, per ben due volte (1995 e 2005) hanno rifiutato di estradarlo. Motivi invocati: la prescrizione del reato e dei problemi di salute…

Altri casi significativi, quelli di Yitzhak Arad e Fania Branstovsky, entrambi veterani delle bande partigiane rosse della foresta di Rudnicki, in Lituania. Accusati d’avere preso parte all’attacco del villaggio di Koniuchy o Kaniukai (29 Gennaio 1944) ed all’assassinio di almeno 38 civili polacchi (2), questi due individui vivono oggi tranquillamente in Israele. Nato nel 1926, Arad (alias Tolka) non è uno qualunque, in quanto ha servito come Generale nell’Esercito israeliano, prima di dirigere il memoriale di Yad Vashem, per più di vent’anni. I Giudici di Vilnius vorrebbero interrogare questo dignitario, ed ugualmente la sua vecchia compagna (Fania Branstovsky), ma lo Stato ebraico non sembra affatto essere disposto a cooperare… Tanto più che i crimini di Koniuchy portano ugualmente pregiudizio alla legenda del celebre Abba Kovner (1918-1987), Comandante della Brigata ebraica di Rudnicki e Capo del distaccamento dei Vendicatori (Nakam), nonché responsabile dell’incarceramento e della detenzione dei prigionieri di guerra tedeschi presso lo Stalag XIII e… Presidente della Società Israeliana dei Letterati! Lo Stato d’Israele non è il solo a mettere i bastoni tra le ruote quando si tratta di indagare sui crimini che avrebbero potuto commettere degli ex partigiani ebrei. Così attivi contro John Demjanjuk, gli USA non sono mai apparsi desiderosi di occuparsi, ad esempio, dei fratelli Tuvia e Aharon Bielski che risiedevano sul loro territorio. Responsabili di una banda partigiana comunista, alla quale viene imputato il massacro, à Naliboki (8 Maggio 1943), di 128 contadini polacchi, i fratelli Bielski non hanno mai dovuto rispondere di nessun aspetto del loro passato. Soltanto Aharon (alias Aron Bell) ha conosciuto qualche “seccatura” nel 2007. Ma soltanto per avere sequestrato una vecchia vicina e tentato di rapinarla. In Gran Bretagna, identica passività per quanto riguarda la sinistra Helena WolinskaBrus (nata Fajga Mindla Danielak), 89 anni, già “Procuratore militare”, alla quale vengono addebitati centinaia di arresti arbitrari e l’assassinio del Generale Fieldorf, eroe dell’Esercito polacco dell’Interno. Emigrata dalla Polonia nel 1968, rifugiata nel Regno Unito nel 1971 e quasi subito naturalizzata britannica, quell’affascinante dama vive oggi ad Oxford, in tutta tranquillità…
Il Signor Zuroff ed i suoi accoliti hanno forse della memoria ma, non sono fortunatamente i soli…

Henry Boulade

(1) Dove figurano ugualmente i nomi dell’inossidabile Aloïs Brunner e del fantomatico Dr. Heim, dell’estone Harry Mannil, dell’ucraino John Demjanjuk, dell’ungherese Sandor Kepiro e del danese Soeren Kam.
(2) Ex protagonista di quegli avvenimenti, lo storico Chaïm Lazar parla invece di 300 vittime.

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