Di Elisabeth Stewart
Uno storico australiano ricercato in Germania per presunta negazione dell’Olocausto “non ha mai cercato di commettere reati con il proprio lavoro”, è stato detto oggi all’udienza sull’estradizione.
Fredrick Töben, 64 anni, è stato arrestato all’aeroporto di Heathrow il 1 Ottobre sulla base di accuse secondo cui avrebbe pubblicato materiale su Internet “di natura antisemita e/o revisionista”.
Lo storico di origine tedesca, che stava viaggiando dagli Stati Uniti a Dubai, è stato arrestato dal reparto per le estradizioni di Scotland Yard dopo che era stato emesso un Mandato d’Arresto Europeo dal tribunale distrettuale di Mannheim, in Germania. Si ritiene che tra il 2000 e il 2004 Töben abbia pubblicato in rete delle informazioni che negavano, approvavano o minimizzavano lo sterminio di sei milioni di ebrei da parte dei nazisti.
Ben Watson, che rappresenta Töben, ha detto all’udienza del tribunale di Westminster, a Londra, che Töben “non ha mai cercato di commettere reati con il suo lavoro” e che “non è di destra o nazionalista”.
Watson ha detto che il suo cliente “ha sempre ritenuto di essere libero” di perseguire le proprie ricerche, che ha descritto come finalizzate a stabilire “i fatti precisi in relazione all’Olocausto e ad altri avvenimenti che sono tabù”.
Il legale di Töben ha contestato la validità del mandato d’Arresto Europeo, dicendo che il suo cliente dovrebbe essere estradato solo se avesse commesso il reato “nella piazza del mercato di Colonia o se avesse pubblicato le proprie affermazioni su un sito tedesco”.
Melanie Cumberland, per l’accusa, ha detto che nel mandato c’erano informazioni sufficienti a indicare che dovesse aver luogo un’udienza sull’estradizione: “la condotta attribuita all’imputato è chiaramente indicata nella richiesta”.
Ella ha detto che il reato di negazione dell’Olocausto non è specificamente contro la legge in Inghilterra, ma che i trasgressori dovrebbero essere perseguiti in base alle leggi anti-razziste.
Il giudice Daphne Wickham ha rimandato Töben in prigione fino alla prossima udienza del 29 Ottobre, quando emetterà il suo giudizio decidendo se l’azione giudiziaria debba essere respinta.
[1] http://www.guardian.co.uk/uk/2008/oct/17/germany-australia
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