I tribunali inglesi dovrebbero rifiutare di applicare un Mandato d’Arresto Europeo che chiede l’estradizione in Germania di un uomo accusato di negazione dell’Olocausto, ha detto un politico autorevole.
Il cittadino australiano Fredrick Töben è stato arrestato mercoledì a Heathrow, in viaggio dagli Stati Uniti a Dubai, ed è stato messo in custodia cautelare in attesa di un’udienza sull’estradizione fissata per il 17 Ottobre.
Il portavoce degli Affari Interni del Partito Liberaldemocratico, Chris Huhne, ha detto che gli individui non dovrebbero essere consegnati a tribunali esteri per negazionismo, che in Inghilterra non è un crimine, e che la questione ha sollevato problemi di libertà di parola.
L’ex deputato europeo ha detto che i paesi dovrebbero valutare attentamente i casi in cui applicare mandati emessi da stati membri dell’Unione Europea, e ha citato il caso del Belgio, che ha detto che non manderà in Polonia individui sospettati di omicidio per casi di aborto.
Huhne ha detto alla BBC: “C’è un chiaro precedente per agire in tal modo, e penso che questo sia il caso”.
Il dr. Töben viene detenuto in base ad un Mandato d’Arresto Europeo emesso dalla Procura di Mannheim, in Germania, che lo accusa di aver pubblicato materiale su Internet “di natura antisemita e/o revisionista”.
Sottolineando di essere totalmente contrario all’antisemitismo, Huhne ha detto: “In questo paese non siamo favorevoli a incriminare persone per questioni che consideriamo attinenti alla libertà di parola”.
“Non penso che il Mandato d’Arresto europeo sia stato concepito per essere usato in questo genere di casi e vi sono buone ragioni giuridiche in base all’articolo 4 del Mandato d’Arresto europeo per le quali possiamo rifiutarci di collaborare.
“Penso che i tedeschi stiano conducendo un’operazione alquanto rischiosa, sia dal punto di vista del diritto tedesco che della portata di tale caso, perché in realtà il dr. Töben non ha commesso questo reato in Germania.
“Se qualcuno si spinge troppo oltre e istiga alla violenza o provoca un aggressione contro qualcun altro, allora è assolutamente giusto processarlo, ma esiste una distinzione molto chiara rispetto a quello che si professa come opinione – può essere sbagliata e si può essere totalmente in disaccordo con essa, e questo è il caso…Penso che dobbiamo mantenere questa convinzione basilare nella libertà di parola”.
[1] http://ukpress.google.com/article/ALeqM5h6T2YAgezr4eya44l2LUCGJnehSw
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