Di Steve Doughty e James Slack, 8 Ottobre 2008
Istigare all’odio contro gli omosessuali sta per diventare un reato punibile con una condanna a sette anni di prigione, in base a una legge annunciata la notte scorsa.
Il provvedimento – simile a leggi già in vigore che proibiscono la persecuzione per motivi religiosi o razziali – colpevolizzerà coloro che esprimeranno le loro opinioni in modi che possono portare a prepotenze e a molestie contro i gay.
Il massimo della pena è più elevato della media dei circa cinque anni previsti per gli stupratori.
L’annuncio ha allargato la divisione tra gli opposti sostenitori della libertà di parola e dei diritti dei gay.
I gruppi dei cristiani l’hanno condannata come “una legge che permette di rinchiudere i cristiani per quello che professano”.
Ma il gruppo di pressione dei gay Stonewall sostiene che quelli che disapprovano gli omosessuali non hanno nulla da temere dalla legge se esprimono le loro opinioni in modo “moderato” e “educato”.
Il Ministro della Giustizia Jack Straw ha detto ai parlamentari che la legge contro la vessazione dei gay verrà inclusa come emendamento nel disegno di legge sulla Giustizia Penale e l’Immigrazione attualmente all’esame del Parlamento, sebbene i ministri non ne abbiano ancora deciso la formulazione.
Straw ha detto: “E’ una misura di quanto lontano siamo giunti come società negli ultimi dieci anni, che ci fa inorridire per l’odio e le invettive rivolte alle persone in base alla loro sessualità”.
“E’ tempo che la legge ne prenda atto”.
Ha prospettato l’eventualità di ampliare la legge per comprendervi anche i transgender e i disabili.
La nuova legge mira a colpire quelli che non istigano apertamente a prendere di mira o a discriminare gli omosessuali, poiché questo è già previsto dalle leggi esistenti sull’istigazione.
In questo caso, alla polizia verrà permesso di perseguire quelli che “creano un’atmosfera o un clima” in cui l’odio e le prevaricazioni possono venire perpetrati. I funzionari hanno detto che non verrebbe proibita la critica dei gay, delle lesbiche e dei bisessuali, o il linguaggio scherzoso.
La decisione finale su chi avrà “passato il segno” spetterà alla polizia.
La legislazione penale sulle molestie ai gay fa seguito ai recenti Regolamenti sull’Orientamento Sessuale che rendono la discriminazione contro i gay un reato ai sensi del diritto civile.
La notte scorsa un portavoce del governo ha detto: “Stiamo esaminando tutta la legislazione per fare in modo che essa salvaguardi la sicurezza e i diritti delle minoranze senza rischiare di sollevare preoccupazioni più estese per la libertà di espressione, inclusa l’espressione delle fedi religiose”.
Ma il capo di Stonewall Ben Summerskill ha detto: “Siamo categorici nel dire che questo non è un provvedimento che impedisca di esprimere le proprie opinioni religiose in modo moderato”.
“E’ concepito per impedire alla persone di istigare all’odio, che questo avvenga con le canzoni di un rap o con le organizzazioni musulmane quando distribuiscono volantini dicendo che tutti gli omosessuali sono pedofili”.
Ai genitori verrà detto se un pedofilo che costituisce una minaccia per i propri figli si trasferirà a casa loro o nella loro strada, in base agli emendamenti al disegno di legge sulla Giustizia Penale e sull’Immigrazione presentati la notte scorsa.
Ma non esiste ancora il diritto da parte dei genitori di chiedere se c’è un pedofilo che vive nelle vicinanze, come chiesto dagli attivisti della “Legge di Sarah”, dopo l’omicidio di Sarah Paine sette anni fa.
[1] http://www.dailymail.co.uk/news/article-486452/New-law-means-anti-gay-comments-lead-seven-years-jail.html
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