Aggiornamento sul caso Töben

L’ARRESTO DI TÖBEN E’IRRIMEDIABILMENTE DIFETTOSO”, DICE IL SUO AVVOCATO[1]

Ma il giudice distrettuale di Londra rifiuta di rilasciarlo prima dell’udienza prevista per la prossima settimana

Di Joshua Rozenberg, 12 Ottobre 2008

Fredrick Töben, il presunto negazionista dell’Olocausto incarcerato a Londra la settimana scorsa, è stato arrestato in base a un Mandato d’Arresto Europeo “irrimediabilmente difettoso”, ha sostenuto oggi il suo avvocato.

Ben Watson ha cercato di convincere il Tribunale di Westminster che il dr. Töben dovrebbe essere rilasciato senza condizioni affinché possa lasciare il paese.

Ma il Giudice Distrettuale Daphne Wickham ha rifiutato di accogliere la richiesta del dr. Watson, facendo notare che l’udienza era stata fissata solo per una decisione sulla cauzione.

Un Pubblico Ministero di Mannheim sta cercando di far estradare il dr. Töben con le accuse di “istigazione all’odio razziale, offese e ingiurie alla memoria dei morti”. Le accuse risalgono al 2004.

Quando l’udienza è stata aperta, Melanie Cumberland, istruita dal Servizio Penale della Corona per conto delle autorità tedesche, ha detto al giudice che la Germania si opponeva al rilascio del dr. Töben su cauzione. Avrebbe avuto “un forte incentivo a fuggire”, ha detto, e nessuna condizione per il rilascio sarebbe stata soddisfacente.

Dopo aver parlato con il suo cliente, l’avvocato Watson ha detto che la richiesta di cauzione sarebbe stata rinviata al successivo venerdì pomeriggio, quando egli potrà esporre le richieste depositate in tribunale.

Nella sua richiesta scritta di proscioglimento, l’avvocato Watson sostiene che il Mandato d’Arresto Europeo è “chiaramente difettoso”, perché non fornisce informazioni sufficienti sulle imputazioni addebitate al proprio cliente.

Senza quelle informazioni la corte non può risolvere la questione sollevata nella mia analisi della scorsa settimana: il presunto comportamento del dr. Töben è avvenuto in parte in Inghilterra? In caso affermativo, questo impedirebbe la sua estradizione.

Ecco come il Mandato d’Arresto Europeo descrive il comportamento imputato al dr. Töben:

“Dal 2000 fino a oggi, pubblicazioni internet diffuse internazionalmente di natura antisemita e/o revisionista. Deliberatamente contrarie alla verità storica, le dette pubblicazioni negano, approvano, o minimizzano soprattutto lo sterminio degli ebrei pianificato e attuato dai dirigenti nazionalsocialisti. Il trasgressore sta commettendo gli atti in Australia, in Germania e in altri paesi”.

Ho supposto la settimana scorsa che si ritiene che questo equivalga a “razzismo e xenofobia”, uno dei reati previsti dall’European Framework List.

E’ così, in effetti, ma la condotta viene fatta rientrare in un reato persino più vago, quello dei “reato informatico”.

Il mandato per l’arresto del dr. Töben è stato emesso in base alla sezione 2 della Legge sull’Estradizione del 2003[2].

Affinché il mandato sia conforme alla sottosezione 4 (c) di questa sezione, deve contenere i “particolari delle circostanze in cui si ritiene che la persona abbia commesso il reato, inclusa la presunta condotta che costituisce il reato”.

Ogni mandato che non contenga queste informazioni è nullo, e “non può essere corredato da informazioni non pertinenti”, hanno stabilito i giudici in un caso precedente.[3]

Ma, sostiene l’avvocato Watson nella sua richiesta scritta, nel mandato non c’è una descrizione chiara del tempo e del luogo in cui si ritiene che il dr. Töben abbia compiuto il reato. Il mandato non dice dove l’imputato si trovava quando i suoi scritti sono stati pubblicati su Internet. Non è chiaro se si ritiene che abbia commesso il reato in Inghilterra.

Ne consegue, dice il suo avvocato, che il tribunale non può neanche decidere che le autorità tedesche possano basarsi sull’elenco dei reati dell’Unione Europea – come vorrebbero fare – perché il mandato non specifica se una parte della condotta abbia avuto luogo in Inghilterra.

Egli sostiene anche che la descrizione della presunta condotta del suo cliente “è semplicemente troppo vaga per soddisfare i requisiti della sezione 2”. La corte non può decidere se essa equivalga al reato informatico, al razzismo e alla xenofobia; o ad un reato previsto dalla legge inglese.

Per conto delle autorità tedesche, la signora Cumberland ha presentato delle richieste scritte in opposizione agli argomenti dell’avvocato Watson. Tuttavia, il rappresentante dell’accusa non ha potuto fornirne una copia alla stampa.

L’altro avvocato del dr. Töben, Kevin Lowry-Mullin, ha detto ai giornalisti che il tribunale dovrebbe definire i reati di “razzismo e xenofobia” e di “crimine informatico”, prima di decidere se la condotta del dr. Töben rientra in queste definizioni.

Egli sostiene anche che il dr. Töben viene perseguito per le sue opinioni politiche. Se questo venisse riconosciuto, costituirebbe un impedimento all’estradizione in base alla sezione 13 della Legge.[4]

Se il caso non verrà ultimato il 17 Ottobre, un’ulteriore udienza è prevista per l’11 Novembre. Finora non ho sentito nulla da parte della signora Cumberland che mi convinca che i tedeschi vinceranno.

[1] http://www.telegraph.co.uk/news/newstopics/lawreports/joshuarozenberg/3175523/Tobens-arrest-fatally-flawed-says-lawyer.html
[2] http://www.opsi.gov.uk/acts/acts2003/ukpga_20030041_en_2#pt1-pb1-l1g2
[3] http://www.publications.parliament.uk/pa/ld200607/ldjudgmt/jd070228/dabas-1.htm
[4] http://www.opsi.gov.uk/acts/acts2003/ukpga_20030041_en_2#pt1-pb4-l1g13

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