“26 Luglio 2008
Per rispondere alle vostre domande: sto molto bene, fisicamente e moralmente. Ho perso 15 chili perché cammino ogni giorno più o meno 5 ore (di cui 4 nella mia cella), non mangio mai cibi grassi e faccio esercizio fisico ogni giorno. Sto bene moralmente perché vedo regolarmente la mia donna, i miei figli e i miei 8 nipoti; tre di questi ultimi hanno l’età per accompagnare i miei figli nelle loro visite.
L’atto di accusa è stato depositato; consta di 90 pagine e può essere diviso in tre parti: la prima parte tratta degli articoli che ho pubblicato sull’Olocausto tra il 1987 e il 1992; la seconda parte concerne dei testi che ho pubblicato in Spagna tra il 1992 e il 2007; la terza parte (che costituisce circa un terzo dei 32 punti dell’accusa) comprende:
2) Il fatto che ho affermato che appartengo, in quanto austriaco, alla nazione tedesca;
3) L’opera che ho scritto contro Kalergi e Wiesenthal.[1]
b) Nel 1992, il Parlamento austriaco ha cambiato la legge (3G Verbotsgesetz) a causa mia e ha votato una nuova legge (3HVG). Nel corso del relativo dibattito parlamentare 7 deputati hanno pronunciato il mio nome e 5 di costoro hanno pronunciato quello del mio amico Ochensberger: tutti si sono detti d’accordo nel dire che le condanne nei nostri casi devono essere comminate in mesi e non in anni. E, soprattutto, molto importante: la libertà di ricerca non deve essere toccata. I membri della “storia ufficiale” hanno il diritto di fare delle ricerche e anche quello di “negare”, dal momento che non negano in modo totale ma solo nei dettagli. In tedesco le frasi sono le seguenti: “Die unbestreitbaren Verbrechen des Nationalsozialismus dürfen nicht geleugnet werden” [Non si possono negare i crimini del nazionalsocialismo che sono incontestabili] e: “Seriöze Wissenschaftler dürfen in Randbereichen forschen, solange sie die Verbrechen nicht “im Kern” bestreiten” [Nella misura in cui gli scienziati seri non contestano il “nocciolo” del crimine possono effettuare le loro ricerche su punti accessori].
Attualmente, a causa di questi cambiamenti nella “storia ufficiale”, vedo una possibilità di difendermi, non provando che le camere a gas non sono esistite ma provando che la storia ufficiale ha cambiato opinione venendo a coincidere con la mia (su tre campi). Quanto alle ricerche da effettuare sugli altri campi, come Belzec, Sobibor, Vilna e Kaunas, non mi interessano più, considerata la mia età.
Ho dunque chiesto al mio avvocato spagnolo Jose Maria Ruiz Puerta di inviarmi quello che il professor Faurisson, che ammiro molto, come sapete, ha pubblicato tempo addietro.
Spero di aver fatto, per voi e per tutti i vostri amici, il punto della situazione.
Con i più cordiali saluti, per voi e per tutti gli amici che ho in Francia,
Gerd Honsik
P. S. Le guardie sono assolutamente corrette con me, e mi trattano meglio che in Spagna. Sto (volontariamente) solo nella mia cella. La cosa un po’ triste è che sono adesso praticamente il solo austriaco (il solo a parlare tedesco) nel cortile, dove ho il diritto di camminare ogni giorno per un’ora. Ma gli altri prigionieri, che sono tutti stranieri (di cui alcuni con passaporto austriaco) sono molto gentili con me e ho qualche vero amico. In questo momento sono molto preso dalla preparazione del mio processo. Non so quando avrà luogo poiché ho depositato un ricorso contro l’accusa!”
[1] http://www.radioislam.org/historia/honsik/honsik.htm
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