Un comunicato di Georges Theil

Abbiamo ricevuto ieri un comunicato di Georges Theil, che accettiamo volentieri di diffondere, non senza precisare che il paragone fatto con l’ecologia è da molto tempo un’idea di Ernst Zündel il quale, ancora una volta, ha avuto il ruolo del precursore.

COMUNICATO DI GEORGES THEIL DEL 26 SETTEMBRE 2008

Voi sapete che mi trovo attualmente, e dopo lo scorso 27 Giugno, sotto il peso di una condanna a sei mesi di prigione senza condizionale per le mie affermazioni, contrarie alla legge Gayssot, tenute a Lione nell’Ottobre del 2004, quando risposi a delle domande di un giornalista sui contenuti del mio piccolo libro autobiografico “Un caso di insubordinazione”.[1] Questa condanna alla prigione, accompagnata da un importo esorbitante di pene finanziarie (ammenda penale, danni e interessi da devolvere a 9 associazioni “giudeo-memoriali”, spese d’inserzione obbligatoria del giudizio in numerosi giornali, spese giudiziarie), essendo inferiore o uguale a 6 mesi, è di solito suscettibile di essere in qualche modo “addolcita” dall’alternativa del braccialetto elettronico a domicilio, per una durata uguale. Ma questa soluzione è stata formalmente rifiutata dal giudice con la motivazione sbalorditiva che tale misura “sarebbe suscettibile di rafforzare G. Theil nelle sue convinzioni”. Una tale formulazione è in contraddizione formale con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, e ha fatto giustamente sobbalzare i miei avvocati, suscitando da parte dell’avvocato Delcroix la redazione di un ricorso in Cassazione, che ho trasmesso al tribunale nei termini previsti. Dopo questi fatti, non ho ricevuto fino a oggi alcun segnale da parte dell’amministrazione giudiziaria [Theil infatti, pur essendo stato condannato in via definitiva, non è stato ancora portato in carcere]. E’ questo mio “regime speciale” (la mia detenzione sarà quella di un condannato per reato di stampa) ottenuto in questo stesso giudizio, che aumenta la confusione?
Io mi sento, per fare un paragone fisico-chimico, in stato di sopraffusione, uno stato sicuramente inquietante, ma meno stressante della situazione attuale del nostro amico Vincent Reynouard, che qui saluto per il suo coraggio e la sua tenacia.
Permettetemi di esporvi una riflessione che ho fatto di recente, e che mi ha catturato. La nostra battaglia, di fronte alle falsificazioni, agli occultamenti, alle menzogne storiche, è di illuminare con ogni mezzo il grande pubblico su un pezzo della nostra storia, alla luce delle opere e dei rapporti incontestati di maestri come Paul Rassinier, Arthur Butz, il professor Robert Faurisson, e Germar Rudolf (per l’essenziale). Questo è indispensabile perché le conseguenza delle falsificazioni della storia ufficiale sono mortifere.
Ma allora questa battaglia per la precisione storica non è forse una battaglia eminentemente ecologica, di fronte all’inquinamento generato da decenni di invasione menzognera da parte degli inquinatori planetari, che ci hanno ridotto ad una schiavitù più o meno completa, al servizio del loro isterismo? La battaglia ecologista, per la sopravvivenza dell’uomo e della natura, per l’onestà, passa in particolare per una lotta instancabile contro la spazzatura e i suoi propalatori: giustamente, li abbiamo identificati, hanno invaso i nostri media, ci martellano con la faccia tosta fondata sul nostro stato di schiavitù, LA LORO VERITA’ E’ LA MENZOGNA!
Ma, osservano certuni, ecco un dolce sogno! Di fronte alla drammatica situazione attuale, la situazione peggiore, l’inquinamento peggiore, non è forse quello in cui si vedono gli stessi consumatori che reclamano questi prodotti adulterati, per nutrirsene? Fino a morirne? Ma allora, la nostra lotta anti-inquinamento non diventa forse una lotta contro la droga, che richiede una cura di disintossicazione? O anche una lotta anti-cancro, che richiede l’asportazione del tumore? E la “giustizia” piegata, che osa giudicare ed enunciare la verità storica, non è la metastasi di questo tumore?
Voi vedete, cari amici, noi che credevamo all’inizio di essere dei semplici e impertinenti raddrizzatori della verità, eccoci divenuti ecologisti adepti e militanti della pulizia storica, e alla fine terapeuti per necessità, per non morire schiacciati dalle loro menzogne.
Ecco dunque IL REVISIONISMO O LA MORTE.

Georges Theil
[1] Disponibile al seguente indirizzo: http://www.aaargh.com.mx/fran/livres6/DUBREUIL.pdf

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