DICHIARAZIONE SCRITTA
Depositata conformemente all’articolo 116 del regolamento
Da Bruno Gollnisch
Sulla libertà di espressione
“Il Parlamento europeo
Visti gli articoli
116 del suo regolamento
10 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo
A) Considerato che l’Ordine degli Avvocati di Parigi ha rifiutato l’onorariato a Eric Delcroix, a causa di una vecchia e ingiusta condanna susseguente alla sua pubblicazione di una difesa della libertà di espressione in ambito storico;
B) Considerata la giusta relazione dell’ex presidente dell’Ordine, Henri Ader, del 1998: “Il Consiglio dell’Ordine non deve emettere sanzioni in questa questione dove è in gioco il principio della libertà di espressione”;
1) Denuncia l’intollerabile polizia del pensiero, oggi primo fattore di dubbio crescente sulle affermazioni “ufficiali”, quantunque mutevoli, relative alla storia contemporanea;
2) Deplora che certi magistrati facciano di queste leggi penali una applicazione estensiva contraria a tutti i principi, su denuncia di associazioni partigiane persecutrici e stipendiate;
3) Considera che avallando questa deriva, gli avvocati del Consiglio dell’Ordine di Parigi hanno preso la loro meschina decisione: hanno mancato verso l’associazione, hanno violato le tradizioni del foro, hanno tradito la loro missione di difesa delle libertà;
4) Chiede l’abolizione delle leggi liberticide in Europa, e in particolare delle leggi francesi Pleven, Gayssot, e Perben;
5) Esige: l’arresto delle azioni giudiziarie, l’amnistia delle condanne penali, civili, disciplinari, e la loro integrale riparazione;
6) Indirizza la presente dichiarazione al Consiglio e alla Commissione, alla signora Rachida Dati, Guardasigilli, e al presidente dell’Ordine degli Avvocati di Parigi”.
L’11 Agosto è pervenuta la risposta negativa del presidente del Parlamento europeo: la dichiarazione scritta in questione è “irricevibile” perché “la prima frase del primo paragrafo dell’articolo 116 prevede che i deputati possano depositare una dichiarazione scritta “su un argomento che rientra nel quadro delle attività delle Comunità Europee. Ora, l’argomento della vostra dichiarazione concerne una questione strettamente interna a uno stato membro dell’Unione”.
Bruno Gollnisch non si è fermato qui: ha depositato un ricorso.
Se non c’e liberta di espressione non c’e democrazia, viviamo in un mondo falso.