Anche nella Repubblica Ceca…

Più di un sito, riprendendo un lancio dell’agenzia ceca CTK datato “Praga, 27 Settembre”, segnala – con il titolo “Un sito nazista ceco continua malgrado le sanzioni” – il fatto che due attivisti di una certa età, Erik Sedlacek e Libor Budik, sono stati condannati, giovedì 25 Settembre, rispettivamente a tre e a due anni di prigione per aver, sul loro sito Internet, contestato l’Olocausto e messo in rete affermazioni ostili agli ebrei; le autorità ceche deplorano di non poter interdire questo sito, perchè il suo server sta negli Stati Uniti (http://www.individual.com/story.php?story=89188037 ).

Ricordiamo che il 29 Marzo è stato lanciato un grande progetto di insegnamento dell’Olocausto nelle scuole ceche.

Abbiamo scoperto peraltro che, lo scorso 17 Febbraio, l’ex ministro della giustizia slovacco Daniel Lipsic (del Partito Cristiano-Democratico), ha reclamato – dal canale televisivo TA3 – libertà di espressione per i revisionisti: “Non può esistere qualcosa come una verità ufficiale dettata per legge”, ha detto (http://www.spectator.sk/articles/view/31177/11/denying_the_holocaust_vs_freedom_of_speech ).

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