UNA LETTERA APERTA A PAPA BENEDETTO XVI
Di Paul Grubach (2006)[1]
Paul Grubach
Stati Uniti d’America
17 Dicembre 2006
Papa Benedetto XVI
Palazzo Apostolico
00120 Città del Vaticano
Caro Papa Benedetto XVI,
In seguito al recente convegno iraniano revisionista dell’Olocausto, è stato ampiamente riferito che il Primo Ministro israeliano Ehud Olmert Le ha chiesto di intervenire “personalmente e pubblicamente” per chiedere ai cristiani di protestare contro il “negazionismo dell’Olocausto”. In particolare, egli Le ha chiesto di rilasciare una dichiarazione ufficiale di condanna del revisionismo dell’Olocausto, la tesi storica secondo cui vi sono menzogne ed esagerazioni nella storia dell’Olocausto ebraico.
Prima che io mi concentri su questo problema, La prego di considerare i seguenti fatti riguardanti la cosiddetta “sacra dottrina” dell’Olocausto. Durante il Processo di Norimberga gli Alleati accusarono i tedeschi di aver sterminato quattro milioni di persone ad Auschwitz. Fino al 1990, una targa commemorativa posta ad Auschwitz recitava: “Quattro milioni di persone soffrirono e morirono qui per mano dei nazisti assassini tra gli anni 1940 e 1945.” Durante una visita in tale campo nel 1979, Papa Giovanni Paolo II si fermò davanti a questa targa e benedì i quattro milioni di vittime.
Nel Luglio del 1990 il Museo di Stato di Auschwitz, insieme al centro Yad Vashem di Gerusalemme, riconobbe che la cifra dei quattro milioni era una esagerazione grossolana, e i riferimenti ad essa vennero di conseguenza rimossi dal monumento di Auschwitz. Funzionari israeliani e polacchi annunciarono un tasso incerto di mortalità di circa 1.5 milioni di morti.
La cosa più importante da notare è che nel numero del 22 Settembre del 1989 del Jerusalem Post, lo storico israeliano Yehuda Bauer disse che era tempo di ammettere finalmente che la cifra dei quattro milioni era un mito premeditato.
Secondo la Catholic Encylopedia, viene definito come “sacrilegio” la “violazione o il trattamento ingiurioso di una materia sacra”. Offrendo la sua “benedizione”, Papa Giovanni Paolo II aveva invocato l’idea di Dio per dare credito alla menzogna di origine stalinista/sionista/americana/inglese secondo cui quattro milioni di persone erano state uccise ad Auschwitz. In sostanza, Giovanni Paolo II aveva trattato una materia sacra – l’idea di Dio – in un modo ingiurioso, poiché egli la utilizzò per dare credito a una menzogna propagandistica. Potrei argomentare in modo cogente che Papa Giovanni Paolo II è colpevole di blasfemia o di sacrilegio, poiché invocò il nome di Dio per “benedire” un mito propagandistico forgiato da potenti forze politiche.
A sua difesa, vi sono quelli che diranno che Giovanni Paolo II non sapeva che la cifra dei quattro milioni era un mito premeditato. Egli non ingannò la gente volontariamente; perciò, non è colpevole di alcun atto illecito. Ammesso che sia vero, rimane il fatto che egli invocò l’idea di Dio per “benedire” una menzogna, aiutando perciò a diffondere la menzogna e a ingannare milioni di persone.
Se Giovanni Paolo II avesse avuto una vera integrità morale su questa questione, avrebbe dovuto scusarsi pubblicamente per aver invocato il nome di Dio per benedire una menzogna, e avrebbe dovuto cercare di fare ammenda per aver ingannato la folla. Avrebbe dovuto avere almeno l’integrità morale di ammettere pubblicamente che il tasso di mortalità dei quattro milioni di Auschwitz era esagerato di almeno due milioni e cinquecentomila anime!
Ma non ha mai fatto questo. Né alcun funzionario della Chiesa cattolica ha mai chiesto scusa per aver commesso l’errore di aver invocato il nome di Dio per dar credito alla menzogna propagandistica che quattro milioni di persone erano state uccise ad Auschwitz.
Lasciatemi considerare la questione da un altro punto di vista. In Esodo 20: 16 è scritto: “Non dire falsa testimonianza contro il tuo prossimo.” Ora, questa falsa affermazione che i tedeschi uccisero quattro milioni di persone ad Auschwitz è in realtà un esempio della falsa testimonianza portata da stalinisti, sionisti, americani e inglesi contro il loro prossimo tedesco. Papa Giovanni Paolo II non ha mai chiesto pubblicamente scusa per aver ingannato il suo gregge su questa questione. Non ha mai chiesto scusa per aver aiutato queste potenti forze politiche a “dire falsa testimonianza contro il loro prossimo.” Questo mostra che anche la cosiddetta “coscienza morale” dell’Occidente ha un’integrità morale assai piccola su questa questione dell’Olocausto.
Sapere tutto ciò è ora più importante che mai, perché – come ho detto – è stato riferito che i funzionari sionisti Le stanno facendo pressioni per denunciare il “negazionismo” in una qualche forma di dichiarazione ufficiale. Presumibilmente, questo porterà altri cristiani a respingere il revisionismo dell’Olocausto, poiché molti guarderanno alla Sua “Santa” dichiarazione come alla “voce” di Dio stesso che dice ai cristiani che “devono credere nella dottrina dell’Olocausto ebraico”. Se questo è quello che Lei davvero vuole, Lei dovrebbe dimettersi da Papa e trasferirsi in Israele diventando un propagandista dell’Olocausto a tempo pieno.
Però non c’è un comandamento nella Scrittura che dice: “Tu crederai nell’ideologia dell’Olocausto.”
Tuttavia, vi sono dichiarazioni nella Scrittura che comandano al cristiano di cercare la verità. Nel Vangelo di Giovanni 8: 31-32 è detto: “Se rimarrete nella mia parola, sarete veramente miei discepoli, conoscerete la verità e la verità vi farà liberi.” Nella prima lettera di Giovanni, 2: 21, leggiamo: “Io non vi ho scritto come a persone che non conoscono la verità, ma come a persone che la conoscono, e voi sapete che nessuna menzogna può venire dalla verità.” Infine, per illustrare il punto, citiamo di nuovo Esodo 20: 16: “Non dire falsa testimonianza contro il tuo prossimo.”
Queste dichiarazioni implicano chiaramente che colui che segue le parole della Bibbia deve cercare la verità e rifiutare le menzogne. Un cristiano non trova la verità sul presunto Olocausto ebraico accettando ciecamente quello che i media influenzati dai sionisti gli dicono. Perché se egli lo fa, potrebbe finire come il Suo predecessore, Papa Giovanni Paolo II, che accettò e promosse la menzogna propagandistica che quattro milioni di persone erano state uccise ad Auschwitz, e in tal modo si imbarcò in una probabile blasfemia e sacrilegio. Il vero cristiano lotta per la verità. Egli presta un ascolto leale al revisionista dell’Olocausto e alla opinione tradizionale, e poi cerca di determinare dove la verità si trova davvero.
Così, quello che Le suggerisco è questo. Primo, in obbedienza all’ordine di Esodo 20: 16, Lei dovrebbe pronunciare una scusa formale per il ruolo del Papato nell’aver portato falsa testimonianza contro i Suoi compatrioti tedeschi quando il Suo predecessore, Giovanni Paolo II, invocò l’idea di Dio per dar credito alla menzogna propagandistica suddetta. Secondo, Lei dovrebbe rilasciare una dichiarazione ufficiale che sproni i cristiani a dare ascolto alle richieste della Scrittura di scoprire la verità in tutte le questioni, compreso il problema dell’Olocausto ebraico. Vale a dire che i cristiani dovrebbero indagare in modo imparziale entrambe le versioni, quella tradizionale e quella revisionista, della tragedia ebraica della seconda guerra mondiale, e poi tentare onestamente di stabilire dove si trova la verità.
Apprezzerei una Sua risposta ai miei suggerimenti.
Con i migliori auguri,
Paul Grubach
[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale può essere consultato in rete all’indirizzo: http://www.codoh.com/viewpoints/vppgpope.html
Fondamentalmente condivido l’appello al Santo Padre Benedetto XVI da parte di Paul Grubach: sarebbe il caso di utilizzare , pero’ , un tono leggermente meno “di sfida” , sia per la Personalita’ con la quale si sta
inviando il messaggio, sia per la delicatezza della questione , che impone sempre un certo tatto….
Daltanius