Di Patrick Buchanan[1]
La libertà di stampa è sotto processo in Canada.
Il processo è in corso presso un tribunale che ha il nome orwelliano di Tribunale della Columbia Inglese per i Diritti Umani [British Columbia Human Rights Tribunal]. Gli accusati sono la rivista MacLean’s e lo scrittore Mark Steyn. Il loro crimine: hanno scritto, con toni irridenti e mordaci, che l’Islam minaccia i valori occidentali.
Se Steyn avesse scritto che, se si pensa alle Crociate, alle atrocità coloniali in Africa e alla tratta degli schiavi, la Cristianità è stata a conti fatti una maledizione, non starebbe sul banco degli imputati. Negli Stati Uniti, queste accuse sarebbero state rigettate da qualsiasi giudice federale, che avrebbe ammonito i querelanti che, qui in America, abbiamo il Primo Emendamento.
Gli Stati Uniti, tuttavia, sono un’eccezione, poiché le nazioni occidentali cercano di imporre restrizioni più dure contro quella che viene definita “istigazione all’odio”.
Contestare l’Olocausto è un crimine in Canada e in Europa, come lo storico inglese David Irving ha scoperto quando è stato condannato al carcere in Austria. Dire che i massacri armeni del 1915-23 furono un tentativo di genocidio, è un crimine in Turchia.
In Francia, la campionessa dei diritti degli animali, Brigitte Bardot, è stata multata di una cifra equivalente a 23.000 dollari per aver “istigato alla discriminazione e all’odio razziale” contro i musulmani che massacrano le pecore nelle loro cerimonie religiose. La Bardot era già stata punita cinque volte per le sue dichiarazioni.
La censura sta tornando di moda. Fuori degli Stati Uniti, è considerata un prezzo accettabile da pagare per le nuove diversità che l’uomo occidentale sembra apprezzare più della vecchia libertà.
Ecco il punto. L’impegno del Canada al multiculturalismo e all’eguaglianza di tutte le religioni, le razze e le culture esige di ridurre al silenzio quelli che non credono che tutte le razze, le fedi e le culture siano uguali.
I dogmi della società dei Diversi esigono che i cari vecchi diritti della Società Libera vengano sacrificati sull’altare della tranquillità sociale.
Cos’è che ha provocato questo arresto dell’avanzata della libertà?
L’uomo occidentale è arrivato a credere che ci sono valori più importanti della libertà, se gli uomini utilizzano la propria libertà in un modo che non è bene accetto ai nuovi Signori del Regno Temporale.
In questo non c’è nulla di nuovo. La censura ha sempre avuto sostenitori potenti, anche se non sempre ottenebrati.
Nel Medioevo, gli uomini pii cercavano di ridurre al silenzio gli eretici perché credevano che la Fede conduce in Paradiso, mentre la perdita della Fede trascina all’Inferno per l’eternità. La censura cristiana che oggi scherniamo fu il frutto della convinzione più profonda degli uomini nella cosa più importante della vita: la salvezza.
I musulmani devoti credono che gli eretici e gli apostati dovrebbero essere messi a morte. L’Islam è la cosa più importante della loro vita, e le sue verità sono considerate più importanti di ogni libertà che si faccia beffe di loro.
E, in realtà, la maggior parte degli uomini accetta qualche forma di censura.
La maggior parte di noi crede che le menzogne, sia scritte che verbali, in grado di rovinare il buon nome altrui debbano essere sanzionate con leggi contro la calunnia e la diffamazione. La maggior parte di noi crede che vi sono dei segreti militari che debbono essere protetti. Non sono pochi gli americani che credono che il codice etico imposto a Hollywood dalla Legion of Decency[2] aiuti a proteggere la nostra società dall’inquinamento che avvelena i nostri figli. La maggior parte di noi sostiene le sanzioni della FCC [Federal Communications Commission] contro il linguaggio scurrile o le offese razziste alla radio.
Né la censura del governo è sconosciuta all’America.
Il presidente [degli Stati Uniti] John Adams firmò i Sedition Acts che prevedevano il carcere per i giornalisti che mancavano di rispetto al presidente. Abraham Lincoln fece chiudere i giornali che criticavano la sua guerra. Woodrow Wilson fece imprigionare il socialista Eugene Debs per aver criticato la sua guerra.
Adesso sta sorgendo una nuova censura. Leggiamo degli articoli sulle “regole del linguaggio” nei campus universitari. Dei corsi di “sensibilità” per studenti del primo
anno, e di tribunali davanti ai quali gli studenti sono costretti a umiliarsi e a pentirsi per aver fatto battute scherzose che hanno offeso qualche minoranza.
“Il miglior banco di prova della verità”, ha detto il giudice Holmes “è la capacità del pensiero di farsi accettare sulla piazza del mercato”.
Sciocchezze. L’editore antirazzista Elijah Lovejoy venne linciato ad Alton, nell’Illinois, nel 1837 per aver sostenuto l’abolizione della schiavitù – contro l’opinione della “piazza del mercato”. La verità è la verità, che la maggioranza sia d’accordo oppure no.
Tuttavia, il denaro andrebbe puntato sui nuovi censori, perché gli uomini che credono profondamente in qualcosa, anche se è sbagliata, di solito trionfano sugli uomini che non credono in niente.
Oggi, gli ascari dell’Islam e gli ascari della diversità über alles, stanno facendo causa comune contro quelli che credono nella libertà di parola e di stampa. Poiché i primi hanno dalla loro la convinzione e un potere crescente, alla fine potrebbero prevalere, e non solo in Canada e in Europa.
Sta sorgendo una nuova ortodossia. L’ora più bella della libertà potrebbe essere dietro le nostre spalle.
[1] Traduzione di Andrea Carancini. Il testo originale è disponibile all’indirizzo: http://buchanan.org/blog/2008/06/pjb-return-of-the-censors/print
[2] Associazione cattolica creata nel 1933 che si è data per obbiettivo quello di vigilare sulla decenza dei film di Hollywood.
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