In un dispaccio del 15 Novembre 2003, l’agenzia Associated Press annunciò che, grazie al sostegno della maggioranza rosso-verde, il parlamento tedesco aveva approvato la costruzione a Berlino di un monumento alla memoria delle vittime omosessuali del nazismo.
Oggi, è cosa fatta: martedì 27 Maggio è stato inaugurato, non lontano dal Monumento dell’Olocausto (che commemora gli ebrei d’Europa) un altro monumento, dedicato ai “triangoli rosa”.
Ricordiamo che la comunità ebraica, ed in particolare il famoso storico – ora defunto – Raul Hilberg, si era fermamente opposta a che i gay venissero associati al Monumento dell’Olocausto: “Sarà una parodia della storia…Questo monumento deve commemorare un destino particolare [quello degli ebrei]”, aveva detto Hilberg.
Ora che il monumento è stato realizzato, un altro studioso ebreo, lo storico Israel Gutman, dello Yad Vashem Institute, attacca i tedeschi: “Se i visitatori ricevono l’impressione che non c’era una gran differenza tra le sofferenze degli ebrei e quelle degli omosessuali, è uno scandalo”. Secondo Gutman, “il popolo tedesco ha capito la portata immensa del crimine da esso compiuto con l’Olocausto. Ma questa volta ha fatto un errore” (http://www.pinknews.co.uk/news/articles/2005-7771.html ).
Il primo sindaco di Berlino apertamente gay, Klaus Wowereit, ha inaugurato il nuovo monumento questa settimana, insieme ai rappresentanti dell’Associazione Internazionale dei Gay e delle Lesbiche (ILGA) e al Ministro della cultura.
Molti omosessuali sopravvissuti ai campi di concentramento, invece di essere liberati alla fine della guerra, vennero trasferiti in prigione. Le leggi naziste contro i gay rimasero in vigore fino al 1969.
Sulla persecuzione dei gay ad opera dei nazisti si leggerà con profitto lo studio revisionista dell’americano Jack Wikoff: Il mito dello sterminio nazista degli omosessuali, disponibile in inglese al seguente indirizzo: http://www.cwporter.com/homo.htm .
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