In una lettera indirizzata il 22 Aprile 2008 a David Irving (http://fpp.co.uk/Letters/Auschwitz/Stelzel_220408.html ), un tedesco racconta quello di cui è stato testimone quando era prigioniero dei sovietici a Auschwitz, nell’immediato dopoguerra (un grazie al nostro traduttore):
SONO STATO PRIGIONIERO DEI RUSSI AD AUSCHWITZ; ECCO QUELLO CHE HO VISTO
Faccio sfortunatamente parte di quelle persone irragionevoli – secondo la vostra definizione – che, a dire il vero, non negano l’Olocausto ma ne contestano la realtà. E’ accaduto che, durante l’estate del 1945, sono stato prigioniero dei sovietici ad Auschwitz e che so, di conseguenza, che non c’erano là camere a gas per la gasazione di esseri umani e che il campo non era affatto quello che voi chiamate un campo di sterminio. Siete mai stati ad Auschwitz?
Cercando queste camere a gas trovai, nel settore riservato ai detenuti, una piscina piastrellata di 20 metri, con trampolino e scale cromate per entrare e uscire dall’acqua. Mi domandai se per caso i detenuti erano almeno autorizzati a bagnarsi, prima di essere “gasati”.
Un giorno incontrai due kapò polacchi, che abitavano ancora nel campo alla fine della guerra. Nel corso delle nostre lunghe conversazioni feci loro delle domande sulle condizioni di vita nel campo e sulle camere a gas. Per farla breve: sulle camere a gas non sapevano assolutamente nulla. Quanto alle condizioni di vita, erano sopportabili: quelli che lavoravano ricevevano la moneta del campo, con la quale potevano acquistare un supplemento di cibo, di tabacco, o anche pagarsi una visita al bordello del campo. Quelli che avevano finito di scontare la loro pena venivano liberati.
Non fa poi riflettere il fatto che Elie Wiesel preferì partire in direzione Ovest con i tedeschi piuttosto che farsi liberare dall’Armata Rossa?
D’altronde, la moneta che aveva corso nel campo di Auschwitz è ancora oggi oggetto di scambio tra i collezionisti di numismatica.
Friedrich Stelzel
Packenreiterstr. 25
81247 München
anche E.Priebke racconta durante una visita al campo di concentramento di essere rimasto stupito dalla presenza di un bordello per i detenuti!