Ancora su Bruno Gollnisch: traduco rapidamente un articolo apparso l’8 Novembre 2006 sul quotidiano Libération, perchè è, a suo modo, esemplare delle modalità inquisitoriali adottate in Francia dalla Israel Lobby contro ogni pur minima voce di dissenso:
“La voce di Bruno Gollnisch è risuonata nella sala delle udienze, al momento di riconoscere “lo sterminio degli ebrei d’Europa da parte del regime nazionalsocialista“, per mezzo “delle camere a gas“. Il leader del Fronte Nazionale non ha pronunciato le frasi in questione ma le ha fatte proprie, davanti al tribunale di Lione. Era sotto giudizio per delle affermazioni fatte nel 2004 riguardanti le camere a gas. Il tribunale aveva dedicato la giornata alle questioni procedurali, poi ad una interminabile “autogiustificazione” dell’imputato. Il colpo di scena è arrivato dopo mezzogiorno, quando il presidente ha ceduto la parola alle parti civili.
Alain Jacubowitz, avvocato della LICRA [la famigerata Lega contro il Razzismo e l’Antisemitismo] ha cominciato a interrogare Bruno Gollnisch sulla Shoah, ma non ha ricevuto che delle risposte vaghe. Allora l’ha scosso: “Perchè non potete dire che: sì, effettivamente degli ebrei sono stati eliminati nei campi, nelle camere a gas?“. Bruno Gollnisch, dapprima, si è rifiutato di rispondere a questa domanda “inquisitoriale“, e poi ha lanciato come una sfida: “Se lo dirò, voi rinuncerete? [alla causa contro l’imputato]”. L’avvocato si è seduto, ha rimproverato l’uomo politico di eludere la domanda. Poi si è rialzato in malo modo per dire che sì, avrebbe rinunciato se il numero 2 del Fronte Nazionale avesse sottoscritto le seguenti parole: “Lo sterminio degli ebrei d’Europa, da parte del regime nazionalsocialista, durante la seconda guerra mondiale, costituisce un crimine contro l’umanità incontestabile, che è stato commesso specialmente per mezzo delle camere a gas nei campi di sterminio.”
Qualche secondo di silenzio. […] Poi si è sentito Bruno Gollnisch pronunciare in modo assai chiaro: “La mia risposta è affermativa“.
Alain Jacubowitz è uscito per annunciare alla LICRA la decisione di ritirarsi. “E’ frustrante lasciare il processo ma mi è sembrato più importante sentire pubblicamente il n°2 del Fronte Nazionale riconoscere pubblicamente l’Olocausto e l’utilizzo delle camere a gas. Penso che abbiamo vinto il processo“. Tuttavia il processo prosegue oggi”.
Fin qui Libération. Ecco come si è ridotta la Francia, “culla” delle libertà civili.
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