Dichiarazione del caporale Walter Segel di fronte al giudice Sauermann:
“Insieme alle mie truppe salii su una lancia greca il 17 Maggio 1941 e salpammo dal Pireo per sbarcare sulla riva occidentale di Creta il 20 Maggio, per dare sostegno ai paracadutisti. Salpammo su un convoglio di 21 navi che venne attaccato dalle navi da guerra inglesi vicino Creta la notte tra il 20 e il 21 Maggio, dalle 22.10 della notte fino alle 3.30 del mattino seguente. Gli inglesi perlustrarono le acque con i riflettori, attaccarono le singole navi con il fuoco dell’artiglieria, e dopo averle affondate, accesero riflettori più piccoli per individuare i naufraghi, che stavano aspettando i gommoni, e aprirono il fuoco contro di loro con mitragliatrici e cannoni di piccolo calibro. Potei osservare gli spari chiaramente…gli uomini sui gommoni improvvisamente affondarono. Gli inglesi non cercarono neppure di salvarne qualcuno. Vidi almeno venti gruppi di sopravvissuti che venivano illuminati dagli inglesi e poi colpiti dai proiettili. La mia nave, che aveva il numero 107 o 103, venne danneggiata solo leggermente.”
(Alfred M. de Zayas, The Wehrmacht War Crimes Bureau, 1939–1945 [L’Ufficio per i crimini di guerra della Wehrmacht, 1939-1945], University of Nebraska Press, Lincoln and London, 1989, p. 254)
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